Le vaccinazioni sono di vitale importanza per i cuccioli

             La vaccinazione costituisce uno strumento eccezionale di difesa per
            il nostro gatto, in quanto permette di prevenire,
            nella maggior parte dei casi, malattie comuni e spesso assai gravi,
            dando la sufficiente immunità per reagire all'infezione e non
            sviluppare la malattia.
            Le malattie per le quali è prevista e consigliata la vaccinazione
            nel gatto, e che ormai sono di routine nella pratica ambulatoriale,
            sono:
            La Panleucopenia virale felina
            · Le Virosi respiratorie (Herpersvirosi e Calicivirosi) A queste si
            possono poi associare, a seconda delle esigenze e del tipo di vita
            che conduce il nostro gatto, anche queste altre vaccinazioni:
            Leucosi Felina o FeLV, se il nostro animale ha la possibilità o
            l'abitudine di frequentare altri gatti, specie se i randagi di
            strada, oppure se ha la possibilità comunque di uscire dall'ambiente
            domestico al di fuori del nostro controllo.

            Rabbia, se abbiamo l'esigenza di portare oltre confine od in qualche
            regione particolare il nostro amico.
            Le vaccinazioni quando vanno iniziate?
            Prima di incominciare il piano vaccinale, è bene assicurasi dello
            stato di salute del gatto facendolo visitare da un veterinario
            intorno al mese di vita.
            Attraverso un esame clinico completo sapremo se può essere
            tranquillamente vaccinato oppure necessita di qualche intervento
            terapeutico preventivo.
            Dovremo escludere la presenza di parassiti esterni (pulci) e
            dermatofitosi (funghi della pelle), e nel caso contrario trattarlo
            con idonei principi terapeutici.
            Successivamente si provvederà alla sverminazione (di solito attorno
            al 40° giorno), così da essere sicuri che il nostro amico non sia
            disturbato da parassiti interni; anche se l'esame delle feci, che di
            solito identifica le uova del parassita, risultasse negativo, è bene
            procedere comunque al trattamento, in quanto spesso non mancano i
            falsi negativi.
            Lo stesso vale per le coccidiosi, ovvero parassiti intestinali
            diversi dai vermi (sono protozoi), che vanno curati prima di
            vaccinare il gatto. In questo caso però il gattino mostra segni
            inequivocabili di infezione, ovvero una diarrea profusa.
            Il piano vaccinale com'è organizzato?
            Vi sono diversi tipi di piani attuabili, tutti corretti nella
            pratica.
            Forse il più comune è il seguente:
            · Attorno al 60° giorno di vita, se tutto risulta nella norma, si
            effettua la prima vaccinazione con vaccino trivalente (PHC) per
            Panleucopenia, Herpesvirus e Calicivirus.
            Attualmente è disponibile anche un vaccino tetravalente, che
            protegge anche verso la Chlamydia, un complicante secondario delle
            affezioni respiratorie;
            · Dopo circa 20 giorni si effettua il richiamo della PHC con una
            seconda iniezione, e se valutiamo che sia il caso si effettua la
            prima vaccinazione contro la FeLV;
            · Dopo altri 20 giorni si richiama la vaccinazione della FeLV.
            A questo punto il nostro gatto è completamente vaccinato, e
            necessiterà di un solo richiamo annuale per ciascun tipo di
            vaccinazione (PHC ± FeLV), che può essere effettuato anche in una
            sola volta.
            E' importante effettuare le vaccinazioni regolarmente, in quanto
            queste malattie possono debilitare fortemente il gatto anche al di
            fuori dell'età giovane, e specie con l'avanzare dell'età.
            Quali sono le cure da prestare nel periodo intervaccinale?
            Fintanto che non è stata completata la serie di 2 vaccinazioni
            (ovvero fino al richiamo) la protezione verso le malattie citate non
            è completa, quindi bisogna limitare lo spostamento del gatto, sia
            nell'ambiente esterno, sia nei confronti di altri gatti, specie se
            di provenienza sconosciuta.
            E' possibile che nei giorni immediatamente successivi alla
            vaccinazione alcuni gatti si presentino anoressici, svogliati e
            magari con una piccola febbre (particolarmente succede se è stato
            usato il vaccino contenente anche gli antigeni della Chlamydia).
            Questa è una reazione normale se limitata a 1-2 dopo la
            vaccinazione, e che scompare presto. Se invece l'atteggiamento
            dovesse mantenersi tale anche dopo una paio di giorni, è meglio
            rivolgersi al veterinari di fiducia per una visita di controllo.
            Attualmente non sono ancora disponibili vaccini contro
            l'immunodeficienza felina (FIV) e contro la peritonite infettiva
            felina (FIP), anche se per l'ultima è atteso qualche sviluppo in
            questo senso a breve termine.

 

testo copiato da www.petz.it


 

Questo sito è online dal

12 giugno 2008